Cartata di resche - UIFPW08

lunedì 1 marzo 2010

Ph. Un'immagine, un racconto



Ph. Essec
http://laquartadimensione.blogspot.com/

14 commenti:

Rosaria Williams ha detto...

Ah! Tango! Che bella coppia!

lore ha detto...

un tango appassionato.....
buona giornata...........kissssss

lodolite ha detto...

il ballo, fascino eterno. il ballerino sa il fatto suo....che invidia.
ciao simona

SILVIA ha detto...

Grazie di esserci, un abbraccio primaverile!!!!

Carina Felice, Photography ha detto...

Tango della mia terra!
Grazie Maurizio! bella postale ! :)

Bia ha detto...

Abbraccio, mio amico!

bacione!

Bia ha detto...

Bella imagem!
A música e dança...amo!

Bacio, Morris!

tredicifebbraio ha detto...

Ehhhhhh sei cascato sul tango alla fine :-D Perchè non vieni qualche volte agli eventi della mia associazione, potresti fare qualche scatto :-)

prendimi l'anima ha detto...

adoro il tango...mi piacerebbe tanto imparare a ballarlo..un abbraccio

luly ha detto...

Fortunato lui. O lei?!? :O)
Buon pomeriggio, Maurizio.

minervabianca ha detto...

mi piacerebbe saper ballare così il tango...

(^_^) ha detto...

Tango,
un passaggio di emozioni
fra due anime che neppure si conoscono
lilly

Anonimo ha detto...

Che bella foto! Racconta una storia...
Mi fa pensare alla prima volta che entrai a Place des Vosges a Parigi. E' una piazza bellissima con un'acustica straordinaria.
Era sera tardi, le gallerie d'arte erano già chiuse e la piazza era praticamente deserta. Passato l'arco ed entrata nella piazza sentii all'altro angolo una musica struggente, un tango. Mi avvicinai e trovai un piccolo musicista che suonava la fisarmonica seduto a uno sgabello e due passanti che si erano messi a ballare su quelle note. In quella cornice così suggestiva, con le luci gialle dei lampioni che si riflettevano sui mattoni rossi dei palazzi avevo la sensazione di vivere in un sogno... una proiezione di quella poesia che si respira a volte in questa città...
Ti sarebbe piaciuto.
Buonanotte.

Asha Sysley ha detto...

Ero appoggiata al legno della sala. Sentivo le doghe nelle spalle nude. Sorridevo vedendo la gente danzare. Divinamente. Non mi sentivo all'altezza di poter muovere un passo, io che ballo per diletto, portata dal cuore.

Si avvicinò, mi prese la mano, mi roteò intorno, nella dolce sfida del tango. Argentino.

La fascia stretta alla vita, la mia gonna nera, lunga a pieghe. E il tango.

"Chiudi gli occhi" sussurrò. Lo feci e mi abbandonai. Quando riaprii gli occhi alla fine della musica, eravamo in mezzo alla pista. Da soli. Solo noi.

La gente era ferma ai lati e guardava incredula, la passione muoversi sulle gambe, il sentimento trasudare dalla pelle.

Piansi. Mi abbracciò stretta.

"Buena Vida" ...