Cartata di resche - UIFPW08
mercoledì 16 luglio 2008
Motivo di passaggio
Angelo Siino, collaboratore di giustizia, sentito in un'aula del palazzo di giustizia di Roma nel processo all' ex capo della mobile di Palermo Ignazio D' Antone accusato di concorso in associazione mafiosa, rispondendo alle domande dei pm Nino Di Matteo e Anna Maria Picozzi, ammette di essere stato iscitto alla massoneria e racconta anche che ''Bruno Contrada faceva parte della massoneria, in particolare della loggia coperta dei 300 alla quale aderivano persone importanti di Palermo e ufficiali delle forze dell' ordine''. Siino dice di aver saputo dell' appartenenza di Contrada nell' ambiente massonico ''in particolare da Angelo Randazzo e dall' ottico Di Pasquale''. Contrada sarebbe intervenuto per evitare l' uccisione di Randazzo, condannato a morte da Cosa nostra perche' aveva denunciato una estorsione. ''Contrada - ha detto Siino - avrebbe chiesto e ottenuto da Stefano Bontade di non eseguire la condanna a morte''. A Randazzo, secondo il collaboratore, era stato chiesto di trasportare con la sua barca Michele Sindona da Atene a Palermo. ''Randazzo pero' - ha aggiunto Siino - insceno' un guasto alla barca e Sindona fu costretto a prendere il traghetto con Vitale e Fodera'“.
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