Cartata di resche - UIFPW08

mercoledì 28 maggio 2008

Angoscia metropolitana - Claudio Lolli

Dentro a un cielo nato grigio, si infilzano le gru ricoperte dalle case,
le colline non si vedon più.
Sulle antenne conficcate nella crosta della terra corron nuvole frustate,
come va un esercito alla guerra.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case, sempre più lontana,
se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.
Le baracche hanno lanciato, il loro urlo di dolore,

circondando la città, con grosse tenaglie di vergogna.
Ma il rumore delle auto, ha già asfissiato ogni rimorso,
giace morto sul selciato, un bimbo che faceva il muratore.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case, sempre più lontana,
se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.
Nelle case dei signori, la tristezza ha messo piede,

dietro gli squallidi amori, l'usura delle corde ormai si vede.
Come pere ormai marcite, dal sedere troppo tondo, le fortune ricucite,
mostrano i loro vermi al mondo.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case, sempre più lontana,
se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.
Fai un salto alla stazione, per cercare il tuo treno, troverai disperazione,

che per venire qui lascia il sereno.
Fai un salto alla partita, troverai mille persone, che si calciano la vita,
fissi dietro un unico pallone.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case, sempre più lontana,
se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.
La campagna circostante, triste aspetta di morire,

per le strade quanta gente, è in fila per entrare o per uscire.
Chiude l'ultima serranda, poi la luce dice addio, la città si raccomanda,
la sua sporca anima a dio.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,sempre più lontana,
se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.

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Angoscia subway Inside a gray sky born, infilzano cranes covered by homes,
the hills not vedon more.
On conficcate antennas in the crust of the earth corron clouds lashes,
as an army goes to war.
And the voice that comes to me, dispersed among the houses, increasingly distant, if not know, is the anguish underground.
The barracks have launched, their cry of pain, surrounding the city, with big pincers of shame. But the noise of cars has already asfissiato any remorse, lying dead on the cobbled, a child who was a mason.
And the voice that comes to me, dispersed among the houses, increasingly distant, if not know, is the anguish underground.
In the case of lords, the sadness has set foot, behind the squallidi loves,
the wear on ropes now it shows.
How pears now rot from sitting too round, the fortunes ricucite show their worms in the world. And the voice that comes to me, dispersed among the houses, increasingly distant,
if not know, is the anguish underground.
Take a leap of the station to find your train, you'll find despair, that to come here leaves serene. Take a leap to the lot, you will find a thousand people,
that kicking the life, fixed behind a single ball.
And the voice that comes to me, dispersed among the houses, increasingly distant, if not know, is the anguish underground.
The campaign surrounding sad expects to die, in the streets how many people,
is in line to enter or exit.
Closes last damper, then the light says goodbye, the city is recommended, his dirty soul to god. And the voice that comes to me, dispersed among the houses, increasingly distant, if not know, is the anguish underground.

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