Convivo sfrattato da questa casa che non ho,
mostro silenzio che di parole hanno solo quel vento
che nessuna finestra posso chiudere
e mostro le mani nere di dolore fabbricante di lampadine
tra cimiteri di perché dove fratelli più non ho.
Sono qui davanti a DIO
quel dio che non mi conosce
quel dio che di bellezza fodera le parole di miele
e ci lascia raccogliere pomodori di mille fiori..
Scrivo sulla terra il mio nome che non conosco
quando avevo i baffi e il cervello non mostrava sogni né ricordi
ma mari da attraversare, grandi come la fame, senza mangiare
con la morte da aspettare,
i fratelli da buttare a mare e i bimbi da addormentare.
Il cervello non capisce le cose che colpiscono gli occhi
quando questi vedono ciò che non sanno vedere
parole che non sanno capire, gesti che non so intuire.
è mi parli di Natale..
Ultimo tra gli ultimi..nessuno
2 commenti:
Bella immagine! Il Natale è quello che voglio voi e la vostra famiglia sono i miei voti e il mare. abbraccio
Che dolore deve subire l'umanità quando non si usa il cuore per vivere, ma solo l'ingordigia di avere, avere e ancora avere. Mi parlano di leggi, di quanto sia impossibile che tutti al mondo siano ricchi perché se mangiamo noi, in Africa devono morire di fame (e non solo là). Mi parlano di burocrazia, di Politica, di Trattati...Dicono che per portare cibo, medicine e vestiti in altri paesi bisogna chiedere permessi. Ma a chi devo chiedere il permesso per girare un mondo che non ci appartiene; a quale uomo devo chiedere il permesso per girare la Terra che Dio ci ha dato? A chi devo chiedere il permesso per piantare un albero di frutta e poter sfamare la mia famiglia? A chi devo chiedere il permesso per poter vivere dopo essere stato messo al mondo? Buon Natale a tutti coloro che vogliono vivere ogni giorno pensando che la Terra è un solo grande Paese, il nostro!
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